Una vita pedalando vette
Questa è la storia di Sonia, fisioterapista pediatrica, ed Eloi, ingegnere meccanico, due appassionati ciclisti e amanti dell´outdoor, che hanno deciso di rivoluzionare le proprie vite. Hanno venduto tutto ció che possedevano per montare in sella della proprie bici e pedalare lunghe distanze attraversando molti confini. Dall´America Latina lungo le Ande, per poi pedalare in Spagna, il loro paese nativo, attraversando l´Andalusia fino in Marocco. E il loro viaggio, di certo, non si ferma qui…
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Parole di Sonia Colomo
Sonia, fisioterapista pediatrica, ed Eloi, ingegnere meccanico: entrambi appassionati di attivitá outdoor e di diversi sport da quando erano abbastanza grandi da camminare. Negli ultimi anni, il ciclismo e il bikepacking sono diventati parte delle loro vite. Le avventure nei weekend e le gare di ultra-cycling hanno risvegliato qualcosa in loro che non erano in grado piú di ignorare.
Entrambi lavoravano a tempo pieno, con pochissimo tempo libero per potersi dedicare alle attivitá che gli piacevano di piú. La pandemia ha innescato un punto di non ritorno: erano disposti a lasciare tutto, con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate, per passare piú tempo outdoor? La risposta era decisamente sí. Non é stata una decisione semplice. Entrambi amavano il proprio lavoro, gli piaceva dove vivano, e dopotutto, avevano una vita felice. La decisione non era un modo per scappare da qualcosa, ma piuttosto per poter vivere piú esperienze. E con non molto da vendere, se non un’auto, un paio di bici e i loro vestiti, hanno venduto tutto, lasciato i rispettivi lavori e preso un aereo per San Diego con due mountain bike e alcune borse piene di vestiti e tanta emozione e paura.
Sognavano di pedalare lungo alcuni dei percorsi da mountain bike migliori al mondo, e di imparare nuove culture e paesi, e cosí hanno deciso di iniziare dall´America Latina dove sapevano che avrebbero affrontato il contrasto piú grande rispetto alla loro vita attuale. Dopo quel grande passo, le loro bici e le loro gambe li hanno portati indietro in Spagna, il loro paese nativo.
L´8 Aprile 2023, é iniziata la loro più recente avventura in Catalonia, pedalando attraverso l´Andalusia fino al Marocco, con l'obiettivo di scalare le vette piú alte del paese. Il 6 Giugno 2023, la coppia è arrivata in cima al Toubkal, a 4175 metri, la montagna piú alta del Nord Africa e del mondo arabo.
Come ti prepari per un viaggio a lunga distanza come questo?
Con l'esperienza accumulata da avventure passate, abbiamo deciso di portare solo poche cose essenziali. Ciò significa non avere molti lussi, ma avere la libertà di viaggiare attraverso percorsi in mountain bike. Eravamo entrambi dei ciclisti prima di questo viaggio, eravamo forti, ma un viaggio del genere non ha niente a che fare con l'essere forti. Non puoi prepararti per quello che stai per vivere, impari tanto lungo la strada. Alcune delle cose che ritengo importanti sono l'essere capace di adattarsi e cambiare piani e sapere che sarà difficile, quindi devi essere pronto a soffrire, sia fisicamente che mentalmente. Sicuramente, poi, durante il viaggio, ci sono molte altre cose da prepare e programmare: i posti dove trovare acqua, cibo, quanti chilometri sei in grado di pedalare al giorno, che tempo fa ecc. E pian piano migliori nella programmazione. Quanto più pedali tanto più impari a conoscere te stesso.
Quali sono state le sfide più grandi che avete dovuto affrontare durante questo viaggio?
Ci sono molte sfide durante un viaggio del genere, alcune sono esterne e altre interne. Ci sono giorni in cui il meteo è stato avverso e ci ha messo davanti a situazoni difficili e spaventose, nelle quali ci siamo chiesti “che cosa diavolo stiamo facendo qui?”. In altri casi, le sfide riguardano battaglie interne con te stesso. Quando, ad esempio, ti manca la famiglia, gli amici, e addirittura il lavoro. Quando hai una brutta giornata e tutto ciò che vorresti è una doccia calda, ma sai che non l'avrai. La sfida più grande è essere capaci di adattarsi a tutto questo ed accettare che l´avventura è fatta sia di momenti belli che brutti, perché è ciò che vuoi fare ed sei dove vuoi essere.
Cosa ti piace di più del pedalare per lunghe distanze?
La risposta è molto semplice…pedalare molto! Amo andare in bici, è come se fosse una meditazione in movimento. In un viaggio bikepacking, il ritmo in bici è semplicemente il ritmo perfetto per poter essere immerso completamente nella natura e nella cultura del posto. Non è lento come camminare, quindi puoi coprire una distanza abbastanza lunga in poco tempo, ma non è così veloce come guidare, quindi hai il tempo di goderti l'ambiente che ti circonda e la cultura.
Come ti prepari per una pedalata a lunga distanza?
Questa è una domanda difficile. Dipende principalmente dai tuoi obiettivi, ma sicuramente ci sono delle regole base per me.
La prima è essere comodi sulla bici. Studio la posizione in sella e provo i vestiti che voglio indossare. Se non sei comodo in bici non importa quanto forte o veloce tu sia, soffrirai e probabilmente fallirai. Per me, l'essere comoda è un must. Poi certamente ci sono anche molte altre cose.
Per le gare di ultra-cycling che ho fatto in passato, mi sono allenata specificamente per quelle. Mi sono preparata fisicamente e mentalmente, che è addirittura piú importante dell'avere due gambe forti. In questo processo ho imparato molto su me stessa e conoscere te stessa è una cosa molto importante in una pedalata endurance e di lunga distanza. Specialmente in un viaggio bikepacking. Il ciclismo su lunghe distanze ti fa spesso uscire dalla tua zona di conforto, quindi devi essere pronta ad accettarlo e ad adattarti ad ogni situazione.
Quali consigli daresti a chi desidera iniziare a pedalare lunghe distanze? E quali trucchetti hai imparato durante le tue avventure finora?
Inizia piano per poterti godere il processo e per pedalare lunghe distanze se é questo quello che ti piace fare. Se per qualsiasi ragione, le lunghe distanze non fanno per te, allora fai semplicemente qualcosa di piú breve, non importa, l´obiettivo principale del pedalare é divertirsi.
Durante le mie avventure ho imparato ad adattarmi, a pianificare e a non attenermi al piano alla fine. Non é un segreto, ma un dato di fatto, che devi essere abbastanza flessibile da adattare te stesso alle diverse situazioni che incontrerai sulla tua via, buone o negative che siano. Devi sapere che molte cose sono fuori dal tuo controllo e che non puoi fare molto per cambiarle, ma puoi cambiare il modo in cui guardi e reagisci a tutte queste cose. L´avventura viene con molti giorni di felicitá, ma con altrettanti giorni di sofferenza; se ti scavi una fossa, tutti i problemi sembreranno piú grandi di quello che sono in realtá, ma se scali la fossa e continui a risalire, la prospettiva cambierá sicuramente. Il mio trucco, in situazioni di difficoltá, é quello di chiedermi queste 3 domande: Sono ferita o malata? NO. Ho abbastanza cibo e acqua? SI. La vedró in modo diverso domani? Probabilmente SI. Okay, allora riposati, sei stanca, domani sará un altro giorno e di sicuro migliore.
Cosa ti porti per un viaggio del genere?
Portare poche cose é la chiave per questi viaggi. Non portiamo molte cose con noi, solo l´essenziale: 1 piumino, 1 giacca anti-pioggia, 1 maglione, 2 magliette a maniche corte, 1 maglietta a maniche lunghe, 2 salopette da ciclismo, 1 pantalone anti-pioggia, 1 leggins, 3 indumenti da intimo, 3 paia di calzini, 2 paia di guanti, 2 fasce per capelli, 2 scaldacollo, 1 pantalone lungo, un paio di scarpe e delle infradito; una tenda, un sacco a pelo, una materassino e un cuscino gonfiabile, una fodera, spazzolino e dentifricio, una piccola asciugamano e una coppetta mestruale; un fornellino a gas per cucinare e una pentola con 2 tazze, 2 bicchieri, una forchetta, un coltello e un cucchiaio; la fotocamera, il drone e qualche batteria. Questo é tutto.